Intervista rilasciata presso la sede di Radio Roma Capitale in data 13/04/2019
01 | Chi sei e cosa fai nella vita?
Per presentarmi vorrei condividere con voi una scena che spesso chi come me fa questo mestiere si ritrova a vivere: quando conosci una nuova persona e questa ti chiede “tu che lavoro fai nella vita?” tu rispondi “sono un architetto” e la quasi totalità delle risposte sono risposte del tipo “wow! Che bello! Un lavoro creativo!” e poi c’è anche un’altra piccola percentuale, che comunque non manca, di persone che invece rispondono che “ah, avrei voluto fare anche io l’architetto, mi sarebbe veramente piaciuto, ma poi sai, la vita…”. Purtroppo molti non sanno cosa si nasconde dietro questa attività lavorativa, cosa accade nel quotidiano di un architetto, in che modo da una semplice idea si passi a qualcosa che si tocca, e si vive, un’idea concretizzata.
E insomma questo per presentarmi: sono Martina Salvi e faccio l’architetto. Ed insieme ad alcuni miei collaboratori ho fondato lo studio Architecture & Styling.
02 | Ci puoi spiegare allora a livello lavorativo cosa fa veramente un architetto?
Prima di tutto credo sia da sottolineare il fatto che nell’immaginario collettivo delle persone è spesso difficile scindere la bidimensionalità dell’architetto quale tecnico e quale artista. Poiché infatti le persone spesso hanno due prototipi umani nella loro testa: quello delle grandi archistar, riconosciute a livello mondiale, e quello delle non-archistar, ossia la quasi totalità degli architetti al quale ti rivolgi perché hanno i titoli necessari per firmarti il progetto.
Ma per rispondere alla tua domanda iniziale, cura tutto ciò che riguarda la progettazione degli spazi, e quindi fa sì che la distribuzione interna sia il più congeniale possibile; ipotizza degli arredi al fine di definire tutti quegli elaborati esecutivi e di cantiere nei quali vi sono tutte le tavole degli impianti. Tutto ciò è compendiato in un progetto preliminare, poi definitivo ed infine esecutivo o di cantiere. E non tralasciamo tutto ciò che riguarda la progettazione 3D e di render (ossia immagini fotorealistiche) che permettono di capire al meglio, anche per i non addetti ai lavori, come verrà il proprio progetto. Poiché non c’è veramente nulla di più esplicativo di un’immagine.
03 | Sicuramente è molto difficile affermare la propria professionalità al giorno d’oggi…
Spesso faccio l’esempio del dentista. Se noi andiamo da lui per farci curare una carie, non ci permetteremmo mai di dirgli che tipologia di composito usare e quindi come lavorare o ancor peggio di trattare per esempio sul prezzo. Mentre nel nostro mestiere purtroppo spesso ci troviamo clienti che già sanno come fare la propria casa e che quindi non giustificano le possibili parcelle sottoposte; ma come il dentista io ho anni di esperienza alle spalle che mi hanno permesso di raggiungere un livello tale che possa garantirti una professionalità in egual misura di un medico.
Quindi per ritornare al discorso della non archistar questa è spesso vista come un burocrate che fa un lavoro molto simile al geometra, solo che l’architetto è quello che ti dà le idee “strane”.
04 | Come mai questo tipo di attività lavorativa incontra tutte queste problematiche?
Sicuramente la realtà italiana con la sua burocrazia sta uccidendo un mestiere che dovrebbe essere per la percentuale maggiore un lavoro di creazione, di trovare soluzioni a dei problemi e invece spesso si riduce a risolvere beghe burocratiche, a fare la fila al Comune, a discutere con le imprese e a compilare modulistica su modulistica. Questo è un vero tasto dolente della professione.
Chissà che un giorno le cose non possano migliorare e si ritornerà più a pensare veramente a quello che è importante, ossia il benessere delle persone e a pensare meno a tutto quello che riguarda la burocrazia!
05 | Ma in che modo pensi di poter fare la differenza?
Purtroppo c’è da constatare il fatto che secondo me abbiamo smesso di cercare il bello, per gli addetti ai lavori e non. Ed è questa la filosofia mia e del mio studio: vorrei che le persone capissero e ritrovassero la sensibilità di capire cosa è bello. E nel mio piccolo spero di aiutarli in questo. Poiché il rapporto tra cliente e architetto alla fine diventa un rapporto tra amici. L’architetto deve conoscere talmente tante cose di quelle persona che diventa poi il suo confidente, amico, psicologo (senza togliere nulla alla vera professione!). Ed è anche questo il bello di questo lavoro, ti senti di stare facendo qualcosa per gli altri e diventi parte integrante della loro vita. L’architetto è colui che trova la soluzione ai tuoi problemi nella maniera a te più congeniale.
Spesso poi mi sento dire che l’architetto ti fa spendere di più! E non c’è nulla di più sbagliato! Infatti è solo grazie a lui che tu riesci a rimanere in un budget previsto, e soprattutto riesci a creare i tuoi spazi adottando le scelte più giuste poiché seguito da coloro che lo fanno di mestiere!
06 | Dopo anni di progettazione architettonica a più larga scala hai iniziato da qualche anno a concentrarti più su quello che è definito l’interior design o anche ristrutturazione di interni. Questo perché?
Sicuramente il contatto con le piccole realtà e le persone mi permette di eseguire un lavoro veramente gratificante, come quando un cliente entra per la prima volta nella sua nuova casa e si rende conto che tutte le scelte prese sono lì davanti ai suoi occhi e si materializzano per la prima volta. Ma soprattutto anche tutto l’iter che ti ha portato a raggiungere quei risultati è davvero interessante. Sicuramente non facile, ma quando tutto è finito spesso i miei clienti si stupiscono di come una realtà solo immaginata (tramite viste tridimensionali e immagini fotorealistiche) sia veramente identica alla realtà! E questo per me è motivo di orgoglio. Noi seguiamo veramente tutte le scelte fino al più piccolo dettaglio e accompagnamo i nostri clienti in tutti i vari showroom per scegliere tutto, dai rivestimenti all’arredo, cosicché non siano veramente mai lasciati soli.
Quello che quindi facciamo è una ristrutturazione veramente chiavi in mano. E penso che l’elemento che veramente ci contraddistingue sia il fatto che siamo sempre disponibili e veniamo veramente incontro a tutte quelle che sono le esigenze del cliente, senza mai tralasciare nulla.
Ringrazio Radio Roma Capitale per l’opportunità offerta di partecipare al programma